«Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede. 

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue
»

(Eugenio Montale; Satura 1962-70)

"Ho sceso, dandoti il braccio" è una delle poesie più celebri di Eugenio Montale, appartenente alla raccolta "Satura" uscita nel 1971. Questa poesia è un toccante omaggio dedicato alla moglie del poeta, Drusilla Tanzi, poco dopo la sua morte. Le parole dell'autore riflettono intimamente sul tema dell'amore, del tempo, della perdita. Montale evita qualsiasi eccesso retorico, preferendo esprimere i suoi sentimenti con sobrietà e autenticità.

L'autore ricorda i momenti passati insieme con tenerezza e gratitudine, sottolineando come la presenza della moglie, compagna di tutta la vita, abbia arricchito e dato senso alla sua esistenza. L'immagine dello scendere le scale assieme braccio nel braccio è particolarmente significativa perché rappresenta non solo il rapporto fisico ma anche l'intimità e la complicità del loro rapporto. Le scale scese uno accanto all'altra rappresentano i momenti ordinari resi significativi dalla presenza dell'altro, ma anche le difficoltà affrontate insieme nel corso della vita. 

Nonostante la poesia venga scritta da Montale dopo la morte di Drusilla, e quindi in un momento di lutto carico di dolore per il senso di vuoto che la mancanza fisica porta con sé, io credo che questa poesia sia innanzitutto una celebrazione della vita. Montale celebra la vita, in ogni suo attimo e in ogni suo gesto, anche il più semplice - come quello di scendere le scale -, condiviso con la moglie. Perché è proprio il fatto di aver condiviso quelle esperienze con la donna amata ad aver dato loro valore e significato. Montale non descrive un amore chiuso in sé stesso; ma anzi un amore generoso, cioè aperto alla vita che rilancia alla realtà con vivo entusiasmo e cuore desto coloro i quali ne fanno esperienza.



Marta

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